Tutto dipende, tutto è collegato!
Cosa centra il riscaldamento globale con la situazione di povertà di una famiglia, ad esempio, in Bangladesh? Che correlazione c'è tra un bambino malnutrito e l'inquinamento atmosferico?
Insomma, in che modo clima e persone sono strettamente collegati? Scoprilo in questo articolo.

Conseguenze.
Ogni nostro gesto ha una conseguenza, e sulla Terra ogni nostra azione si ripercuote inevitabilmente sulla vita di qualcun altro.
Può sembrare strano, ma tra cambiamenti climatici e fame nel mondo la correlazione è stretta, anzi, strettissima.
L'inquinamento, prodotto soprattutto da Brasile, USA e Cina (secondo uno studio condotto dalla Università di Adelaide in collaborazione con le Università di Princeton e Singapore), porta inevitabilmente a innalzamento delle temperature e a conseguenti eventi climatici estremi. Questi si manifestano in buona parte su Paesi in via di sviluppo, con già critiche condizioni economiche e sociali.
La siccità, e l'innalzamento del livello del mare possono mettere in ginocchio un sistema agricolo che sfama milioni di persone.
L'inquinamento delle falde acquifere toglie l'acqua potabile a molte comunità, non consentendo adeguate condizioni igieniche e favorendo lo sviluppo di malattie e la mortalità infantile, devastando intere popolazioni.
Un incendio in una foresta, oltre a distruggere l'habitat di piante e animali e inquinare ulteriormente l'aria, toglie risorse e sostentamento a famiglie che non hanno altro.
100.000.000 di poveri in più.
Si potrebbe andare avanti ancora a lungo nel descrivere questi scenari, purtroppo.
La Banca Mondiale stima che entro il 2030 ci saranno 100 milioni di poveri in più a causa della devastazione climatica. Intere etnie vedranno i loro territori diventare inabitabili e saranno costrette a spostarsi per sopravvivere, e per dare futuro ai loro giovani.
Verranno persi splendidi Paesi, con le loro culture e tradizioni, e soprattutto verranno perse delle vite. Umane e non solo.

Cosa si può fare?
Forse è troppo tardi per rimediare. Parte del disastro è già avvenuta e non si può tornare indietro. Ma si può, anzi, si deve, invertire la rotta, e bisogna farlo subito.
Il sistema economico deve essere riconvertito sulla base di uno interamente sostenibile ed equo.
La transizione ad una energia totalmente verde deve essere immediata ed efficace, coinvolgendo i Paesi in via di sviluppo cosi come quelli sviluppati.
La terra non deve essere vista come una mera risorsa, è necessario imparare ad utilizzare i suoi frutti in maniera ridotta, equilibrata ma soprattutto equa, senza disparità alcuna.
I conflitti, le guerre e le battaglie civili devono cessare, vanno strette alleanze trasparenti di tipo sociale.
Va assolutamente favorita l'istruzione paritaria ovunque, in modo che le nuove generazioni prendano coscienza della catastrofe in corso e abbiano tutte le conoscenze per contrastarla e realizzarsi in un mondo migliore.
FONTI:
- actionaid.it
- focus.it
- Ora. La più grande sfida della storia dell'umanità. Libro di Aurélien Barrau