Trovo una tartaruga marina in difficoltà: cosa faccio?

25.07.2022

Al mare o in barca, può purtroppo capitare di imbattersi in una tartaruga marina in difficoltà: ecco di seguito alcuni consigli su come aiutarla al meglio.

Le tartarughe marine sono purtroppo danneggiate da molte attività umane, quali la pesca con reti a strascico, le eliche taglienti delle barche e l'inquinamento da plastica e microplastiche.

Gli esemplari adulti, predati solo dagli squali, sono minacciati dalle reti dei pescatori, che li costringono a stare per lunghe ore immersi sott'acqua, senza possibilità di risalita per respirare. I polmoni si riempiono di acqua e, anche se la tartaruga viene recuperata in tempo, è alto il rischio che si sviluppino polmoniti.

Gli esemplari più piccoli invece, ricoperti di cirripedi, che pure in un primo momento sono utili per la mimesi, diventano pesanti e, malnutrite e in difficoltà di movimento, si spiaggiano.

Ma vediamo ora cosa fare per aiutare le tartarughe.


Se l'esemplare è impigliato in una rete, liberalo, avendo cura di prenderlo solo la carapace e non tirarlo per le pinne o la testa. Se e stato preso all'amo, recuperarlo con cautela. Mai lasciare la tartaruga capovolta sul carapace. Allo stesso modo se la tartaruga è spiaggiata, o al largo ma visibilmente debilitata, recuperarla con le stesse precauzioni.

A questo punto occorre valutare le condizioni di salute. Una tartaruga in buona salute è attiva, muove le pinne, reagisce se toccata sulle palpebre o vicino all'ano. Al contrario un esemplare spossato o malato non reagisce, si muove poco anche se sollevata. In ogni caso, è opportuno contattare un Centro Recuperi o la Capitaneria, se la tartaruga non è in perfette condizioni.

Operazioni di primo soccorso. Se la tartaruga è stata presa con la rete, occorre stenderla a pancia in giù in un luogo tranquillo e morbido, sollevando il posteriore di 20-30 cm per fare defluire eventuale liquido dai polmoni. Se invece è stata presa all'amo , taglia la lenza vicino alla bocca e legala ad un pezzo di legno o plastica per evitare che la ingoi. Non cercare di togliere l'amo, lo faranno gli esperti. Non immergere in acqua la tartaruga. Se é inverno mettila in un luogo caldo ed eventualmente coprila con una coperta, avendo cura di lasciare libere le narici. In estate evita di esporla a lungo al sole diretto.

In seguito controlla se sono presenti targhette identificative, in genere sulle pinne, e se come esposto sopra è debilitata, con cirripedi diffusi o ferita da un'elica, consegnala al personale della Capitaneria di Porto o del Centro Recuperi.

Se invece hai appurato che la tartaruga è in salute, rilasciala al largo, orientata verso il mare aperto e non verso riva, quando la barca non è in moto è ha il motore in posizione neutra. Rilascia la tartaruga solo a pochi centimetri dall'acqua, e attendi che si sia allontanata prima di ripartire, per evitare di ferirla o colpirla con la barca. 

CONTATTARE IL 1530, NUMERO DELLA CAPITANERIA DI PORTO O IL CENTRO RECUPERI DELL'AREA.


FONTI:

-cestha.it (CENTRO SPERIMENTALE PER LA TUTELA DEGLI HABITAT)

 

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