La parvovirosi canina.
La parvovirosi canina è una gastroenterite virale che colpisce soprattutto i cuccioli, ma può contagiare qualsiasi cane.

Come avviene il contagio?
La parvovirosi è trasmissibile oralmente, attraverso il contatto con feci o urine infette, oggetti infetti (come giocattoli o ciotole condivise da più cani), e anche, per esempio, le nostre scarpe o mani.
La parvovirosi non è trasmissibile all'uomo, ma i nostri abiti, se tocchiamo un cane infetto e poi uno sano, possono fungere da vettore.
Anche alcuni roditori e insetti possono essere portatori.
Chi è più a rischio?
La malattia colpisce principalmente i cuccioli o gli esemplari non vaccinati. Spesso decima intere cucciolate, oppure si diffonde in quei luoghi in cui molti cani stanno a contatto stretto tra loro, come i canili.

Quali sono i sintomi?
Il virus oggigiorno si manifesta in vari modi, rendendone più ardua l'identificazione. Purtroppo, però, se non si agisce in tempo, può portare alla morte, nel giro di poche ore o al massimo qualche giorno.
I sintomi principali sono:
febbre
vomito, diarrea e conseguente disidratazione
abbattimento
nei casi più gravi, la malattia può colpire il cuore.
L'infezione al cuore avviene soprattutto nei cani neonati (in genere sotto i tre mesi). In questo caso la diarrea può essere assente, e, nel caso in cui il cucciolo sopravviva, può morire successivamente per i danni causati al cuore dal virus.

Come curarla?
Innanzitutto, la prima cosa da fare se si sospetta che il proprio cane sia affetto da parvovirosi è chiamare il veterinario e isolare l'esemplare. Spesso la malattia può essere confusa con la gastroenterite, e questo causa un ritardo nell'azione di cura e abbassa le probabilità che l'animale sopravviva, soprattutto se non è stato vaccinato.
Purtroppo non esiste una cura universale per la specifica parvovirosi, e spesso i veterinari seguono alcuni passaggi che hanno dato alcuni buoni risultati, come la reidratazione dell'animale (che ha perso liquidi e sali minerali tramite le feci e il vomito), antibiotici, antiemetici (per combattere la diarrea e il vomito), trasfusioni di sangue.
Se il cane non è vaccinato, si raccomanda di farlo ricoverare nel reparto infettivi, perché è molto più a rischio di un esemplare vaccinato. In ogni caso, il veterinario valuterà la gravità della situazione e deciderà come agire, consigliando, nel caso di un ricovero casalingo, l'alimentazione (importantissima è l'idratazione, e nelle prime 48 ore spesso si evita il cibo, eventualmente si somministra brodo di pollo insipido, e poi si riprende con un'alimentazione leggera) e le cure da somministrare all'animale.

Come prevenire?
Il modo più sicuro per prevenire il virus è certamente la vaccinazione, che si può fare a partire dalle 6-8 settimane, e ripetuta mensilmente fino a tre volte, per poi passare ad un richiamo annuo nell'adulto, secondo il piano prescritto dal veterinario.
Importantissimo è vaccinare regolarmente le fattrici, in modo che i cuccioli, nelle primissime settimane di vita, siano più resistenti grazie all'immunità materna ricevuta.
Importante è anche il trattamento antiparassitario (come detto prima, gli insetti, sono vettori), l'igiene della casa, mantenendo lontani i ratti e pulendo gli oggetti del cane con regolarità.
Evitate di esporre i cuccioli al contagio (quindi il contatto con altri cani, che potrebbero essere infetti) fino a che non hanno fatto il vaccino.
Per quanto riguarda invece il preservare la salute degli altri cani di casa è importante:
- Isolare immediatamente il cane infetto.
- Disinfettare la casa (facendo attenzione a non fare entrare in contatto gli animali con le sostanze tossiche) e ventilare bene.
- Gettare le cucce, ciotole, giochi dell'animale infetto, e non condividere per alcun motivo questi oggetti tra gli infetti e non.
- Non toccare gli animali sani dopo aver toccato qullo ifetto: assicurati di avere mani e abiti ben puliti.

L'ARTICOLO HA IL SOLO SCOPO INFORMATIVO. CONTATTARE IL VETERINARIO CON PRONTEZZA NEL CASO DI SOSPETTO CONTAGIO.
FONTI:
https://www.animalpedia.it/parvovirosi-canina-sintomi-e-cura-12.html#anchor_0
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