La leptospirosi del cane
Il batterio della leptospirosi, Gram-, appartiene all'Ordine delle Spirochete, parola che fa intuire la caratteristica forma a spirale della Leptospira.
E' di origine zoonotica e diffuso a livello mondiale. I principali ospiti di mantenimento sono topi e ratti, ma anche altri animali selvatici o di allevamento.

Come viene contratta la malattia?
Il nostro cane rischia di contrarre la Leptospirosi (canicola) bevendo acque contaminate da urina infetta, probabilmente di topo, o leccando direttamente la stessa urina. Tuttavia può contrarre l'infezione anche attraverso graffi, tagli, oppure dalle mucose oculari. L'infezione può trasmettersi anche per via intraplacentare, e se la madre è infetta i feti sono destinati alla morte.
Anche l'uomo può essere un ospite accidentale della Leptospirosi, pertanto se il cane è infetto o si sospetta che lo sia, è utile osservare tutte le misure igieniche del caso, evitando assolutamente il contatto con l'urina del cane, o con tessuti che possono essere infetti, quali la cuccia o le coperte. Importante l'uso di guanti e altri dispositivi di protezione.
Quali sono i sintomi?
L'incubazione varia tra i 5 e i 14 giorni.
Il batterio si stabilisce a livello epatico o renale, portando a una insufficienza anche grave.
La malattia può essere acuta o cronica.
- ACUTA
La forma acuta della malattia mostra sintomi evidenti quali febbre alta e abbattimento, congestione oculare, vomito, stomatiti con ulcere e abbondanza di salivazione, diarrea emorragica, gastrite, dimagrimento e sete importante dovuta alla disidratazione.
- CRONICA
Nella forma cronica invece i sintomi non sono evidenti, e si è in presenza di una insufficienza renale e epatica a lenta evoluzione, che porta al cane febbre e aumento della sete.
Cura e prevenzione.
La diagnosi di leptospirosi viene effettuata tramite esami del sangue e ulteriori accertamenti per identificare di quale, tra gli oltre 200 sierotipi esistenti, infetta l'animale.
La cura è di tipo antibiotico e di supporto per reidratazione. Le probabilità di sopravvivenza dipendono dal coinvolgimento in sede renale e epatica e dalla capacità di ripristinare tali danni.
Per quanto riguarda la prevenzione la prima arma è il vaccino, che viene somministrato su indicazione veterinaria dopo le 12 settimane di vita, con un primo richiamo dopo 4 mesi e ripetizione annuale o semestrale a seconda del fattore di rischio dell'area ove abita il cane.
L'igiene dello spazio che il cane frequenta, inoltre, è molto importante a fini preventivi. Utile è evitare che il cane beva da pozzanghere o canali di scolo, non lasciare in giro le sue ciotole con acqua e cibo in un cortile in cui vivono topi o ratti e pulire frequentemente cucce e coperte del cane, soprattutto se sono posizionate all'aperto.

Le informazioni qui contenute non possono assolutamente sostituirsi al parere e alle cure di Medici e Medici Veterinari, hanno solo scopo informativo.