La cataratta nel gatto e nel cane: cause e soluzioni
Cos'è la cataratta?
La cataratta è un'opacizzazione del cristallino che si manifesta, oltre che nell'uomo, anche nel cane e a volte nel gatto.
Il cristallino, di solito di colore trasparente, si trova dietro all'iride e ha la funzione di mettere a fuoco le immagini sulla retina filtrando i raggi luminosi.
In un animale affetto da cataratta l'occhio si presenta bianco o azzurrino nella zona della pupilla, questo può causare deficit visivi più o meno gravi e, in alcuni casi, dolore.
Il proprietario dell'animale può accorgersi di reticenza a salire o scendere le scale, incapacità di trovare oggetti familiari e ad evitare gli ostacoli come segni di una perdita di capacità visiva.

Quali sono le cause?
Le cause di insorgenza di cataratta sono numerose e diverse tra loro.
Tra queste si annoverano disturbi metabolici (come il diabete mellito), carenze nutrizionali o alterazioni dello sviluppo, oltre che senilità e fattori ereditari.
Inoltre anche l'esposizione a sostanze tossiche, dei traumi fisici all'occhio o l'uveite (patologia infiammatoria) possono essere inserite tra le cause di questo disturbo.
La più importante conseguenza della cataratta è l'uveite, che causa dolore e infiammazione all'occhio e va trattata immediatamente secondo le direttive del veterinario per evitare danni gravi.
Come si cura la cataratta?
Attualmente non sono disponibili colliri o altri farmaci per curare la cataratta, quindi l'unica strada percorribile è quella chirurgica. Tramite un facoemulsificatore, che utilizza gli ultrasuoni, è possibile aspirare il cristallino opaco e sostituirlo con uno artificiale, tramite un'incisione di pochi millimetri nella retina.
Tuttavia, sarà il veterinario a valutare, in base all'età dell'animale, alle cause e alla gravità della cataratta, se sottoporlo all'operazione possa risultare vantaggioso. Eventuali patologie scatenanti come il diabete mellito vanno stabilizzate e possono comunque concorrere a rendere più rischiosa l'operazione.
Nel caso in cui si proceda con l'operazione, è necessario sottoporre l'animale a tutte le visite preoperatorie di valutazione, anche per decidere il piano di anestesia da somministrare prima dell'intervento. Dopo l'intervento la vista ritorna immediatamente, ma è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico veterinario per un corretto percorso postoperatorio. Il cane dovrà, ad esempio, tenere per alcune settimane il collare elisabettiano, per evitare che vada a danneggiare l'occhio con le zampe o sfregandolo contro qualcosa. Il veterinario prescriverà anche eventuali farmaci o tranquillanti da somministrare nel postoperatorio.
I rischi non chirurgici principali sono l'ipertensione oculare, che in genere è temporanea e risponde alla terapia farmacologica ma in caso contrario può portare a glaucoma, e il distacco retinico.

IMPORTANTE: ricorda, il seguente articolo ha puro scopo informativo. Rivolgersi sempre al veterinario.