Gatti e biodiversità: a(mici) o ne(mici)?

Può essere inaspettato o sembrare strano, ma, dopo l'essere umano, il più grande nemico della biodiversità è proprio il gatto domestico.
Numerosissimi, spesso allo stato semi selvatico e con un naturale istinto predatorio, i gatti domestici passano parte delle loro giornate a dare la caccia a piccoli roditori, rettili e uccelli. Non lo fanno per alimentarsi, visto che vengono nutriti da noi umani, bensì per un innato istinto che li spinge a cacciare e, spesso, a portare al proprietario la preda, per tenere coeso il "gruppo" gatto-umano.
Tuttavia questo ha portato, in diversi Stati, all'estinzione di altre specie selvatiche. A pagarne le spese, come detto prima, sono gli uccelli (di cui i gatti rompono le uova e uccidono i pulli o, più raramente, gli esemplari adulti), i piccoli rettili (serpenti, lucertole...) e i roditori, tutte specie già ostacolate e minacciate dalle distruttiva attività umane.
Inoltre sono presenti innumerevoli effetti "a cascata" che seguono questo primo squilibrio ecosistemico, portando a uno squilibrio totale dell'ecosistema. La diminuzione di queste specie ha infatti degli effetti sugli animali che se ne cibano, come, per esempio, le volpi, che si vedono private del loro sostentamento alimentare.
Come risolvere?
La colpa di tutto ciò, ovviamente, non è dei nostri amici gatti, che seguono solo il loro istinto naturale, bensì di noi umani, che come al solito, con azioni imponderate, agiamo modificando (spesso negativamente) gli habitat naturali che ci circondano.
Ecco di seguito qualche consiglio su come evitare che i gatti costituiscano una minaccia per le altre specie del territorio, per poter vivere in equilibrio con la natura e con i nostri quattro zampe.
- Evitiamo che il nostro gatto vada in giro senza controllo. Oltre che per la sua sicurezza, anche per preservare gli altri piccoli animali. Facciamolo uscire, nel cortile di casa o nei dintorni, certo, ma teniamolo d'occhio e, se notiamo che sta puntando una preda, distraiamolo con un giochino apposito o qualche coccola, impedendo che catturi o spaventi l'animale in questione.
- Se nel nostro giardino si sono stabiliti degli uccellini, o ha fatto la tana un topolino, delimitiamo l'area in questione, impedendone l'accesso al gatto.
- Sterilizziamo il gatto, maschio o femmina che sia, soprattutto gli esemplari che fanno parte di colonie feline in libertà. In questo modo si evita anche il sovrannumero di cucciolate che resterebbero poi allo stato brado rischiando di morire, e si favorirebbe l'adozione delle migliaia di gatti abbandonati che popolano i gattili.
- Se i gatti fanno parte di una colonia, lasciata incontrollata per la maggior parte del tempo, poniamo ai gatti un collare con il campanellino. Poco fastidioso per il gatto, il tintinnio avverte le sue possibili prede del pericolo imminente, facendole scappare in tempo. Inoltre il collare garantisce che il gatto fa parte di una determinata colonia, e che è dunque seguito e curato dai volontari del posto.

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Fonte principale:
Villaggio globale: https://www.vglobale.it/2011/01/11/gatto-il-miglior-nemico-della-natura-dopo-luomo/