Che ruolo ha nella storia il cane?

03.12.2018

Siamo tutti portati a pensare che il "nonno" dei nostri amati cani sia il lupo. Questa credenza è sostanzialmente vera, ma non del tutto.

Ora mi spiego.

Non esiste un solo albero genealogico canino, bensì due.

Quello del Canis aureus (più comunemente "Sciacallo") e quello del Canis lupus ( ovvero il "Lupo").


In epoca preistorica l'uomo inseguiva la preda, la uccideva e la mangiava. Poi arrivavano gli sciacalli a finire ciò che l'uomo aveva scartato.

Con il tempo l'uomo si accorse che questi animali avevano un fiuto molto superiore al suo. E così ci fu uno scambio di ruoli. Erano infatti gli sciacalli a fiutare la preda che l'uomo uccideva e mangiava, ma agli sciacalli spettava sempre una parte del banchetto.

Un processo simile avvenne anche nelle zone popolate dall'uomo dove, al posto dello sciacallo, c'era il lupo.

E così questi animali vennero addomesticati.

Ma a cosa serve questa distinzione?

Il cane discendente dallo sciacallo ha un'indole più mite, e si adatta meglio in famiglie numerose, in quanto non si affeziona ad una sola persona, ma a chiunque gli dia tanto affetto e cure.

Il cane "nipote" del lupo, invece, essendo portato a riconoscere un capobranco si affeziona ad una persona in particolare, magari quella che ritiene più "autorevole". Nel caso questa venga, per un qualsiasi motivo, a mancare nella sua vita, il cane ne soffrirà incredibilmente e difficilmente si attaccherà a qualcun'altro.

Adesso questa differenza non è più così netta, dato che l'uomo ha incrociato le varie razze canine molteplici volte per ottenerne di nuove.

Parte delle informazioni prese da: "E l'uomo incontrò il cane", Konrad Lorenz

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